Convitato#Tasto Pausa di Lucia Ghirotti
Due che si amano e poi basta, niente, la storia si è interrotta, non si vedranno più. Lui ha promesso, a lei, a se stesso, al ricordo di come era essere lui e lei, di non cercarla più, di chiuderla lì, con l’immagine di lei che esce un giorno come tanti, e che invece è l’ultima volta, l’ultimo giorno. Lo sappiamo, le promesse fatte a chi si ama non reggono, quando sono rimaste delle cose da dire. E per dirle, queste cose, lui andrà a cercarla nell’ultimo posto in cui vorremmo immaginarla. Il racconto è breve, ha una sua semplice immediatezza, potrebbe essere un piccolo monologo teatrale, ma ha anche una struttura precisa e particolarmente efficace, una sua pervasiva dolcezza che si fa strada attraverso l’ironia, con un finale che ho trovato delizioso. Il narratore è un ragazzo, sempre un ragazzo, non importa cosa gli sia accaduto, l’autrice non lo perde di vista, non deforma la sua voce per correre dietro al tema, la usa. Il ragazzo ha un volto, un paio di difetti comuni, un senso dell’umorismo come tanti, è un tipo simpatico e ha una voce: quella con cui ha amato, quella con cui sta soffrendo, e io gli credo. Ecco perché tra tanti ricordavo questo racconto. Ah, un’ unica polemichetta: Breaking Bad non svacca mai, cazzo.
Il racconto lo trovate QUI