Questo è il racconto. Questo e non un altro. Lo dicono in molti, della sua perfezione, della sua bellezza, e io lo confermo. Non occorre, quindi, dire molto di più. Solo, mi chiedo: perché perfetto? Perché così bello e definitivo? La risposta che mi sono data è che questo racconto contiene una domanda che ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita e che nessuno di noi a questa domanda sa rispondere, e che tutti ci vergogniamo per questo fatto di non saper rispondere, di non avere la forza e le parole per rispondere.
E già che ci siete leggete anche Due Vecchi (seguendo il consiglio di Antonio Russo De Vivo)
Casa d’altri, Silvio D’Arzo, 1952
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