“I miti sono composti di azioni che includono in sé il proprio opposto. L’eroe uccide il mostro, ma in quel gesto si percepisce che è anche vero l’opposto: il mostro uccide l’eroe. L’eroe rapisce la principessa, ma in quel gesto si percepisce che è anche vero l’opposto: l’eroe abbandona la principessa. Come possiamo esserne sicuri? Ce lo dicono le varianti, che sono la circolazione del sangue mitico. Ma ammettiamo pure che di un certo mito scompaiono tutte le varianti, cancellate da una mano invisibile. Rimarrà uguale il mito? Qui si giunge al discrimine sottilissimo fra il mito e ogni altra narrazione. Anche senza varianti, il mito manterrà l’inclusione dell’opposto. Che cosa lo prova? la sapienza romanzesca. Il romanzo, questa narrazione dimidiata dalle varianti, tenta di recuperarle accrescendo lo spessore di quel testo singolo a cui deve affidarsi. Così l’azione romanzesca tende, come verso il suo paradiso, all’inclusione dell’opposto, che ilmito possiede per diritto di nascita.”
Roberto calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia
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