Chi sono

EMANUELA COCCO
Qualcosa di personale.

Da bambina guardavo tanti film horror, mi identificavo con la protagonista di Occhi senza volto e con L’abominevole Dr Phibes. A volte ho voglia di svenire d’orrore con Heinrich von Kleist. Venero l’opera di Alberto Laiseca, il suo modo di rappresentare l’orrore e di uccidere l’architrama classica. Ho l’abitudine di scrivere di Notte ascoltando Death Metal. Odio il telefono. Credo solo nei mentori morti e Rainer Werner Fassbinder  è il mio dottore.

Qualcosa che ho scritto

Un romanzo. Un saggio breve sulle epifanie sensibili di Pablo Simonetti. Una parola per il Vocabolario Minimo delle parole inventate. Una Mappa, per Le parole Sono importanti. L’inizio di un romanzo d’appendice per Malgrado le mosche. Una storia di Jungla per Verde rivista. Una lettura critica di What Ever Happened to Baby Jane?, per Mr Hyde – Frammenti. Una storia Fredda per Succede Oggi.

…la mia sola misura è la frase, faccio le frasi

Virginia Woolf, Le onde.

Sono Editor freelance e direttrice editoriale di “Trema”, collana di letteratura nera, sinistra e perturbante, pubblicata da Edizioni Arcoiris. Ho fondato e codirigo Terra di nessuno, spazio di critica della drammaturgia. Ho scritto per il teatro e per la televisione, come autrice e come critica.  Ho pubblicato drammaturgia, racconti e saggi di analisi letteraria. Collaboro come lettrice con il Premio Italo Calvino.  

“Tu che eri ogni ragazza” (Wojtek ) è il mio primo romanzo.

Ho scritto per il teatro e per la TV, come autrice e come critica.  Ho pubblicato drammaturgia, racconti, saggi di analisi letteraria, e un romanzo. Sono redattrice della rivista di drammaturgia contemporanea Perlascena. Ho fondato e dirigo, insieme a F. M. Franceschelli, Terra di Nessuno, uno spazio di critica della drammaturgia. Miei racconti, e contributi di critica letteraria, sono stati pubblicati su webzine e riviste, tra cui: “Achab”, “AmnesiaVivace”,“Script”, “Lo Spazio Bianco” “Verde”, “L’irrequieto”, “CrapulaClub”, “La Caverna di Epicuro”, “Donne Difettose”, “Malgrado le mosche”, “In fuga dalla bocciofila”, “Horror”, “Flanerì”, “Succedeoggi”. Con il racconto Mappa ho partecipato alla raccolta “Le parole sono importanti”, Dots Edizioni, 2018. Con il racconto Demiurnare ho partecipato alla raccolta “Vocabolario minimo delle parole inventate”, a cura di Luca Marinelli, Wojtek, 2019. 

Con il racconto Nel verde sono finalista della call per racconti brevi “Oltre il velo del reale” organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Mufant di Torino.

TEATRO

Sono redattrice della rivista di drammaturgia contemporanea “Perlascena”. Insieme a Fabio Massimo Franceschelli ho ideato e dirigo “Terra di nessuno”, rivista online di critica della drammaturgia.

Ho scritto drammi, commedie, monologhi e audiodrammi. Tra questi:

I ciechi (2013, Nerosubianco edizioni; monologo finalista a Per Voce Sola 2013)

Le madri atroci (2012, Feltrinelli editore; audiodramma prodotto da Fonderia Mercury; scritto in collaborazione con Sandrone Dazieri)

Nuovi consigli alla piccola Peyton (2011, audiodramma prodotto da M.I.L.K.)

Con Arido amore, Piero Gobetti (2011, in collaborazione con il Centro Studi Piero Gobetti di Torino)

Lulu, Ruud e le altre (2010, Nerosubianco edizioni; monologo vincitore di Per Voce Sola 2010)

Quando hanno steso il vecchio (2009, Edizioni Corsare; monologo finalista “Bianca Maria Pirazzoli” Teatro Libero di Bologna)

Nel giardino (2006, Borgia Editore; 2014, Scena Muta; monologo vincitore Donne e Teatro).

SCENEGGIATURA

Ho studiato sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics di Roma e al Corso di specializzazione per sceneggiatori “Script – Rai Cinema Fiction”. Ho lavorato per l’OFI (Osservatorio della Fiction Italiana) scrivendo schede di monitoraggio e saggi di critica. Ho pubblicato saggi sulle narrazioni seriali televisive per la rivista di scrittura per il cinema e lo spettacolo “Script” (Dino Audino Editore). Ho collaborato con l’autore e romanziere Sandrone Dazieri, partecipando alla scrittura di numerosi progetti di serie televisive, alcuni di questi andati in onda sulle reti nazionali (tra cui: “Squadra Antimafia”, Canale 5).

NARRATIVA

Mi sono formata come consulente letterario e redattore editoriale presso l’agenzia Herzog Agenzia Letteraria. Miei racconti, e contributi di critica letteraria, sono stati pubblicati sulle riviste: “Achab”, “AmnesiaVivace”,“Script”, “Lo Spazio Bianco” “Verde”, “L’irrequieto”, “CrapulaClub”, “La Caverna di Epicuro”, “Donne Difettose”, “Malgrado le mosche”, “Horror”, “Flanerì”, “Succede oggi”. Con il racconto Mappa ho partecipato alla raccolta “Le parole sono importanti”, Dots Edizioni, 2018. Con il racconto Demiurnare ho partecipato alla raccolta “Vocabolario minimo delle parole inventate”, a cura di Luca Marinelli (Wojtek, 2019).

Con il racconto Nel verde sono finalista della call per racconti brevi “Oltre il velo del reale” organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Mufant di Torino.

Collaboro come docente con la “Scuola Macondo – L’ Officina delle storie”

Su Book Advisor curo la la rassegna di riscoperte letterarie “Dopo la prima”.

Per Donne Difettose curo la “Staffetta Difettosa”, rassegna video di proposte letterarie di testi scritti e presentati da donne.

Tu che eri ogni ragazza, Wojtek 2018, è il mio primo romanzo.

Contatti: congetturesujakob@gmail.com

Qualcosa su quello che scrivo

Quando qualcuno legge i miei testi, o mi coinvolge in una conversazione, le sue parole finiscono QUI.

RASSEGNA STAMPA

“una scrittura di lucidità e controllo formale pazzeschi, tagliente ironica potente, a tratti quasi intollerabile per ferocia. Può essere inconsueto che un recensore si esprima in termini così poco pacati, ma Emanuela Cocco scrive con forza rara, in modo meravigliosamente controllato, come in una delicata operazione col bisturi.”

Votate pietà
Pubblicato il  · in Recensioni · su Carmilla
di Franco Pezzini Continua a leggere QUI

Continua a leggere QUI

Un romanzo (sette brevi capitoli divisi in parti), quello di Emanuela Cocco, che si compone nell’alternanza equilibrata di due storie in apparenza parallele,  di due versi che sembrano non incrociarsi come nella ballata solitaria di chi si ritrova all’angolo del ring, preso alle corde, aspettando che l’avversario cada da sé, perché non crede di riuscire mai a stenderlo. Consapevole di non avere la forza, preparato a subire un KO oppure pronto a continuare a saltellare sul tappeto, schivando i colpi.

Emanuela Cocco, “Tu che eri ogni ragazza” (Wojtek) recensione di Tiziana Cazzatosu Il Loggione Letterario QUI

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Episodio del podcast “(n)Trame” di Moo Magazine.
Emanuela Cocco dialoga con Andrea Donaera
QUI

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Dar voce ai senza voce. Le “non persone” di Emanuela Cocco tra Foscolo e Fassbinder

di Andrea Corona

QUI

“C’è poi, nel racconto, una spia luminosa offerta dalla contrazione «amore più freddo mangia l’anima». Ve lo ricordate Alì del film La paura mangia l’anima? Ecco, solo Emanuela Cocco poteva mettere insieme Ugo Foscolo e Rainer Werner Fassbinder per parlare dell’Italia e dell’Europa contemporanea. I personaggi delle sue storie, dopo essere stati dei Biberkopf, sono adesso degli Alì, ci sussurra la voce di Euridice, come pure dei Franz e delle Joanna (il pappone e la prostituta del film L’amore è più freddo della morte).”

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ItaliansBookitBetter incontra Emanuela Cocco

(a cura di Modestina Cedola)

QUI

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Le trecce frastiche, il testo allusivo, il biopolitico: Mappa di Emanuela Cocco

di Andrea Corona

QUI

“La prima volta che lessi Mappa (2018) accadde questo: vidi le frasi muoversi, spostarsi e scambiarsi di posto. Dovetti chiudere il file perché guardare la pagina mi provocava – letteralmente, fisiologicamente – una vertigine. C’era qualcosa che non afferravo ma che intuivo: connessioni e concordanze a distanza, che se rintracciate avrebbero schiarito l’opacità del testo e la sua apparente impenetrabilità.”

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Tu che eri ogni ragazza – intervista a Emanuela Cocco a cura della rivista “Malgrado le mosche”

QUI

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Il rovesciamento di senso, il testo ingannevole, la denuncia: Demiurnare di Emanuela Cocco di Andrea Corona. QUI

“La prosa utilizzata per Demiurnare sfrutta le estensioni e le alterazioni delle parole, gli incroci sintattici, adeguando le eventualità di musicare lo scritto con il ritmo, per farne suono in lettura, testo vocale tra il normalizzato e l’informale. Nelle sue connessioni, l’apparato linguistico della scrittrice romana sembra infatti poggiare su modelli di ordine musicale, composti da un precipitando di parole e azioni che si scontrano e si spezzano sistemandosi sulla pagina in modo che ogni sintagma diventi cellula di potenza e possibilità.”

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Zest – Dialogo sulla scrittura- (Alfredo Zucchi, Emanuela Cocco) Link all’articolo

Questo vuol dire forse adeguarsi più intimamente alle necessità che le storie che vogliamo raccontare, e il linguaggio con cui le raccontiamo, portano dentro di sé come un codice – un codice che precede e supera chi scrive, e di sicuro supera e sfonda le categorie editoriali dentro le quali si tenta di forzare tanto la letteratura quanto l’esperienza di lettura.

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In ultima analisi questo libro è allo stesso tempo un insight a tratti formidabile nelle esistenze sub-urbane della nostra capitale (…)e riflessione sulle strutture della narrazione stessa.

Recensire il mondo (Marco Patrone) Link all’articolo

E allora, chiedo scusa se lo dico senza tanti giri di parole: ma dalla lettura di Tu che eri ogni ragazza si esce letteralmente storditi. Ed è una cosa veramente fantastica, lo dico senza ironia, perché oltre al mistero che si rinnova ogni qual volta un libro riesce a scavare a fondo dentro di noi, c’è questa logica del lettore criceto che va finalmente in frantumi.

Una banda di Cefali (Fabio D’Angelo) Link all’articolo

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“C’è in effetti un luogo specifico in Tu che eri ogni ragazza, una stanza astratta dei bottoni in cui due personaggi, A e B, commentano gli eventi. Fin qui, siamo nella struttura e nella funzione del coro nel teatro tragico greco di età classica. Tuttavia accade anche questo: commentando gli eventi, A e B finiscono per moltiplicarli; moltiplicandoli rendono possibile il contagio tra una storia e l’altra. (…)Assistiamo dunque a un’operazione consapevole, da parte dell’autrice, di manipolazione di strutture narrative classiche in vista di un effetto che ha a che vedere con la molteplicità.”

CrapulaClub (Alfredo Zucchi)  Link all’articolo

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…se il rischio è la spettacolarizzazione della pietà, la retorica vuota e disinteressata, usata come scudo o forma di attacco, la Cocco reagisce accettando e scoprendo le carte di questo gioco, parodizzandone le degenerazioni, mettendo su, come intermezzo, un simulato contest letterario volto a suscitare una raggelante pietà nel lettore. Raggelante perché studiata a tavolino, tagliente e efficace. Ma comunque pertinente e profonda nelle sue verità.

L’Indiependente (Alice De Gregoriis) Link all’articolo.

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Viviamo dunque fra mostruosità e causiamo sofferenza e la subiamo, con un ritmo discontinuo. Ed è questo ritmo discontinuo che viene intercettato da Emanuela, quel chiedere di “Prendete in considerazione il mio dolore, se non altro perché questo dolore che mi è piombato addosso, questo qui, è migliore del vostro, perché è mio.”

Lit-Web (Ippolita Luzzo) Link all’articolo

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Il vero punto forte, dirompente, e destabilizzante è però la scrittura. Forte, decisa, consapevole. Questo romanzo è affilato come una lama. Solido, sicuro di sé e maturo, una prova di grande qualità.

Giuditta legge (Francesca Maccani)  Link all’articolo

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…una pietà che non è la pietas fondatrice di civiltà, quel sentimento che riunisce in sé il rispetto degli obblighi verso i propri pari, gli dei e lo Stato, ma è una pietà-manifesto politico ed estetico, una gara all’orrore più truce, una corsa verso un’abiezione così radicale da doverne prendere le distanze, da usare come riferimento per decidere cosa è umano, mostrabile, raccontabile, condivisibile e cosa non lo è, per poi far finire tutto in un magma nel quale i gattini hanno la stessa forza di uno stupro, e la violenza ha gli stessi colori di una gif glitterata.

Libriamoci (Chiara lecito) Link all’articolo

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Tu che eri ogni ragazza, in un mix di stili che vanno dal monologo interiore al dialogo teatrale, affronta proprio la tematica della soglia, dello scarto tra noi e il resto che appare incolmabile e inesistente al contempo.

Il Rifugio dell’Ircocervo (Clelia Attanasio) Link all’articolo

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La Roma in cui si vive leggendo Tu che eri ogni ragazza è una capitale fin troppo reale per essere appetibile, fatta di sguardi perduti, degrado, ignoranza, dispersione. I cui gli unici colori – artefatti come la stessa visione collettiva della Caput Mundi – sono quelli fosforescenti che lampeggiano allʼinterno dei negozi sportivi. Benvenuti. Questo è il dentroe il fuori contemporaneamente.

Donne difettose (Beatrice Galluzzi) Link all’articolo

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Un flusso di coscienza, quello del padre, che aggredisce per la crudezza delle immagini, per la schiettezza brutale, ultima soluzione quando tutto è andato perduto.

Fanpage (Laura Ghiandoni) Link all’articolo

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 Un testo sofferto che ti colpisce come un pugno allo stomaco. Una storia a tinte fosche raccontata con uno stile poetico sublime.

Spunti di lettura (Titti Petangelo) Link all’articolo

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In questo romanzo si alternano con disciplina e ritmo due storie di dolore, uno subìto e uno inferto.

Di cosa parliamo quando parliamo di libri (Federica Lombardozzi Mattei) Link

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Un estratto del romanzo  su «Zest – Letteratura sostenibile», 8 ottobre 2018: LEGGI

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Il primo capitolo è stato tradotto in inglese e pubblicato su PARALLEL TEXT – Link

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Titolo del Libro: Tu che eri ogni ragazza

  • Autore :  Emanuela Cocco
  • GenereNarrativa moderna e contemporanea
  • Listino:€ 14,00
  • Editore:Wojtek
  • Collana:Orso bruno
  • Data uscita:16/09/2018
  • Pagine:160

Un estratto del romanzo  su «Zest – Letteratura sostenibile», 8 ottobre 2018: LEGGI

Il primo capitolo è stato tradotto in inglese e pubblicato su PARALLEL TEXT – Link

Titolo del Libro: Tu che eri ogni ragazza

  • Autore :  Emanuela Cocco
  • GenereNarrativa moderna e contemporanea
  • Listino:€ 14,00
  • Editore:Wojtek
  • Collana:Orso bruno
  • Data uscita:16/09/2018
  • Pagine:160
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